Nella pronuncia in commento, la Suprema Corte di Cassazione, ha primariamente ribadito principi di diritto, in materia di responsabilità amministrativa da reato degli enti, invero già costantemente affermati dalle sue sezioni ed inerenti, in particolare, ai concetti di interesse e vantaggio nei reati colposi. Di seguito, la Quarta Sezione ha enfatizzato il profilo dell’indipendenza della responsabilità dell’ente dalla responsabilità della persona fisica – ad eccezioni di talune ipotesi tassativamente previste dalla normativa – giugendo ad affermare come, ai fini dell’effermazione della responsabilità dell’ente, è sufficiente che il giudice conduca un mero accertamento incidentare in ordine ai profili di responsabilità penale della persona fisica, autrice del reato presupposto, purché vengano accertati i presupposti soggettivi ed oggettivi richiesti dagli artt. 5,6,7 e 8 del D.lgs. 231/2001. Ne consegue, a detta della Corte, che il giudice non è tenuto a valutare, a favore dell’ente, scritti difensivi redatti dalla difesa delle altre e diverse posizioni processuali.
Cass. Pen., Sez. IV, 09 Agosto 2018 – Ud. del 23.05.2018 – n. 38363