News Ambiente – Anche l’inquinamento dell’aria costituisce danno ambientale ai sensi dell’art. 300 D.lgs. 152/2006

Avversando le censure proposte dalla difesa, la Suprema Corte di Cassazione ha affermato come nella nozione di danno ambientale rientri pacificamente anche l’inquinamento, significativo e misurabile, dell’aria. Sostiene, infatti, il giudice di legittimità come non possa dubitarsi della circostanza per cui anche l’aria sia da considerarsi quale risorsa naturale a nulla rilevando l’omessa indicazione della stessa nel successivo comma secondo dell’art. 300 del D.lgs. 152/2006. Ivi, infatti, è contenuta una specificazione concernente una varietà di possibili danni ambientali non idonea ad esaurire la casistica applicativa della disposizione richiamata. Del resto, la stessa normativa ambientale italiana enfatizza la sussistenza di uno stretto legame tra l’aria e l’ambiente: ne è una dimostrazione la disposizione di cui all’art. 268 D.lgs. 152/2006 la quale è volta a punire ogni modificazione dell’aria atmosferica idonea a costituire un pericolo per la salute umana e per l’ambiente. Inoltre, depongono nel medesimo senso, tanto la normativa comunitaria quanto la sentenza della Corte di Giustizia emessa all’esito della causa C- 129/16. Il richiamo alla stessa effettuato dalla difesa appare, infatti, del tutto inconferente in quanto ivi l’organo comunitario, chiamato a pronunciarsi su un diverso tema, ha ammesso la possibilità di configurare un danno ambientale quale derivante dall’inquinamento dell’aria dovuto ad un trattamento illecito di rifiuti.

Cass. Pen., Sez. III, 14 Novembre 2018 – Ud. del 03.07.2018 – n. 51475