News Ambiente – Quel che rileva ai fini della definizione di stabilimento, ai sensi dell’art. 267 D.lgs. 152/2006, è l’unitarietà del ciclo produttivo

Condannato per il reato di cui all’art. 279 D.lgs. 152/2006, l’imputato proponeva ricorso per cassazione avverso la pronuncia di merito, lamentando l’erronea qualificazione, ivi sostenuta, dei tre capannoni di lavoro quale unico stabilimento. Ed, infatti, il capannone 1 era catastalmente sito in una particella diversa dal capannone 2-3 nonché funzionalmente autonomo e distinto da questi ultimi.

Rigettando il ricorso, la Suprema Corte di Cassazione ha confermato l’interpretazione della nozione di stabilimento fornita dal giudice di merito in quanto in piena conformità con lo stesso dato normativo che, all’art. 267 comma 1° lett. h) D.lgs. 152/2006, definisce lo stabilimento come il «complesso unitario e stabile, che si configura come un complesso ciclo produttivo, sottoposto al potere decisionale di un unico gestore, in cui sono presenti uno o più impianti ho sono effettuate una o più attività che producono emissioni»; ciò in contrapposizione alla nozione di impianto, da intendersi quale «il dispositivo o il sistema o l’insieme di dispositivi o sistemi fisso e destinato a svolgere in modo autonomo una specifica attività, anche nell’ambito di un ciclo più ampio».

Afferma, quindi, la Corte come «L’unitarietà del complesso è pertanto data dal «ciclo produttivo» complessivo, attribuito ad un unico centro decisionale, risultando del tutto irrilevante l’unicità o pluralità degli impianti».

Conseguentemente, pur allorquando i tre capannoni fossero stati tra loro completamente autonomi, ciò non avrebbe comunque escluso la loro qualificazione come unico complesso lavorativo, necessitante di apposita autorizzazione.

Diversamente argomentando, si arriverebbe all’assurdo per cui sarebbe sufficiente frazionare l’attività in molteplici unità produttive, ognuna immediatamente al di sotto dei limiti di legge, per sfuggire all’obbligo di munirsi di titolo abilitativo.

Cass. Pen., Sez. III, 28 Giugno 2023 – Ud. del 07.06.2023 – Pres. G. Sarni – Rel. A. Galanti – n. 28036.